In viaggio con il mostro

Ora sapete come è l’aspettativa: immaginosa, credula, sicura; alla prova poi, difficile, schizzinosa: non trova mai tanto che le basti, perché, in sostanza, non sapeva quello che si volesse.
- Alessandro Manzoni

Oggi ho scomodato uno tra i più importanti scrittori italiani dell’800 per introdurre una diffusa ed estremamente sottovalutata malattia di cui l’essere umano (la sottoscritta sicuramente) è affetto.

Questi ultimi sei mesi vissuti tra il Perù e il Messico, sono stati incredibilmente inaspettati. Non tanto dal punto di vista organizzativo, ma per il divario che ho scoperto esserci tra ciò che pensavo di voler vivere e ciò che ho realmente vissuto.

Detto così potrebbe sembrare che sia stata un’esperienza deludente, ma in realtà ciò che mi ha realmente delusa sono le infinite aspettative su me stessa e su come vivere la vita.

Grazie a questo viaggio ho scoperto che non so dove voglio vivere e non so come voglio vivere.
Ho realizzato che conosco ben poco dei miei reali desideri.
Ho sempre pensato di voler vivere ai tropici…ma no grazie.
5 mesi l’anno in qualche spiaggia del Messico…ma no grazie.
Viaggiando ogni settimana verso luoghi esotici e meravigliosi…ma no grazie.

Avevo idealizzato uno stile di vita che non mi appartiene minimamente… ma ora viene il bello.

Chiaramente mentre ero dall’altra parte del mondo stavo idealizzando il ritorno in patria… casa dolce casa.
Ovviamente nemmeno questo si è manifestato come la mia mente si aspettava, e non mi riferisco alle modalità, ma alle sensazioni che “avrei dovuto provare”. Sono estremamente felice di aver rivisto le persone che amo, ma tutto questo non ha NULLA e dico NULLA a che vedere con il mostro dell’aspettativa.

L’essere umano soffre di questa malattia… si perché di malattia si tratta. L’incapacità di riuscire a vivere il momento presente senza proiettare come sarebbe più bello o più brutto se…
Tutto questo non ci impedisce solamente di vivere appieno ciò che è a portata di mano, ma cosa ben peggiore, ci preclude di prendere in considerazione le innumerevoli possibilità che abbiamo a nostra disposizione.

Qualcuno diceva che quando si lascia andare ogni aspettativa, si crea lo spazio per accogliere ciò che si cercava!

In sostanza ora mi sento aperta a tutto e magari anche a rivivere un’esperienza simile a quella appena terminata…chi sa!?

Per una volta vorrei provare a concedermi il lusso di lasciarmi stupire.

Riuscire a staccarsi dalle aspettative potrebbe essere un lavoro che dura una vita… ma sicuramente ne vale la pena, perché vivere totalmente immersi in esse non è realmente vivere. Quindi come spesso dico: tanto vale provarci.
L’unico rischio che corriamo è quello di essere felici… l’altra faccia della medaglia la conosciamo già.

Sara
by Maatis

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