L’atto di curare

In questi ultimi giorni di Aprile mi sono trovata ad avere a che fare con la Cura, questo strano atto che è più di una semplice attenzione.

Ma cos’è “la cura”, “il curare”? È forse un partecipato interesse? Una tensione nel tempo verso qualcosa che coinvolge e per cui vorremmo solo che bene? È forse un dono? Un non-pretendere-niente-in-cambio?
Potremmo chiamarlo forse Amore?

A volte mi chiedo come possano esistere, per l’essere umano, dei processi interiori così belli: esplorazioni profonde, emozioni, delicatezze, forze, turbamenti, scelte...

Ecco, dopo questo mio processo con Cura, una cosa mi è molto cristallina:
se hai il coraggio di portare il fradicio dentro,
se hai la Volontà di curarne davvero l’essenza,
anche se poi ti toccherà rifarlo e rifarlo e rifarlo
- perché la Vita questo fa -
allora, un giorno, sarà Cura a tornare da te.

SE CURI, LA CURA SPEZZA COPIONI E TORNA

Ma da non fraintendere:
Lei torna non per curare te, non per glorificare l’ego maligno,
Lei torna come ultimo bianco saluto, lento e lontano, come per onorare un gesto di dono nel mondo fatto con onestà.
Come Odisseo che benedice l’amata Nausicaa prima di salpare dalla terra dei Feaci.
Ecco, se mai mi capiterà, se mai vi capiterà, restiamo a guardarlo quel saluto, la nostra benedizione di Odisseo.. restiamo a guardarlo quel delicato ed emozionante tramonto sul futuro.
Come Nausicaa.

Ortensia Sayre Macioci
by Maatis

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