Le inclinazioni della libertà
Tempo fa mi ritrovai a studiare il fenomeno del Clinamen, quel movimento atomico da cui tutto si forma.
Secondo la fisica epicurea, le particelle, nel corso della loro caduta libera nel vuoto in linea retta, vivono, o forse subiscono o forse generano, una deviazione spontanea. Quest’ultima, casuale o causale che sia, in attimi spazio-temporali indefiniti e incontrollabili, è ciò che permette alla materia di aggregarsi, formando così le cose e il mondo.
Nel De rerum natura, non a caso, Lucrezio esponendo la filosofia di Epicuro afferma:
«A questo proposito voglio che tu sappia anche che, quando i corpi cadono diritti attraverso il vuoto per il loro peso, in qualche tempo e luogo non definiti deviano per un poco, tanto che appena può dirsi modificato il loro percorso»
Negli ultimi giorni questo concetto è rispuntato fuori, come ri-apparso nella mia quotidianità, e così come accade quando le cose ci ritornano, mi ha illuminato su due nuove sfumature della visione.
I. IL MOVIMENTO INCESSANTE
In questo meraviglioso e infinito Universo in continua espansione è un pò come se “cadessimo” nel vuoto, un moto incessante e superbo che rappresenta la nostra unica costante. Un movimento da onorare e celebrare sempre, come fosse un assioma, a prescindere che si tocchino vette di bene e felicità, o profondità di male, paura e depressione.
II. L’ATTIMO CHE DEVIA TUTTO
Ad un certo punto, qualcosa di imprevedibile, che non era mai capitato prima, accade (da notare l’etimologia di accadere, composto latino: “cadere-verso”). Ciò che è stato e da cui veniamo cambia e si trasforma, generando qualcosa di nuovo: dando vita a nuova vita. Queste deviazioni a volte possono essere morbide, lineari e armoniche; altre volte invece possono essere degli squarci violenti e crudeli che ci sbattono in un secondo in luoghi che non avevamo nemmeno mai immaginato.
La nostra libertà è la nostra bellezza di essere umani: coloro che sempre si muovono lineari e coloro che sempre possono deviare dai tracciati già percorsi.
Nel paradosso di essere statue e scultori della nostra stessa statua.
Nella meraviglia di scegliere in ogni attimo.
*Thoughts meander like a restless wind inside a letterbox they
They tumble blindly as they make their way across the universe
*Across the Universe, The Beatles
Ortensia Sayre by Maatis